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Parole che lasciano il segno: come farsi ricordare in un mare di distrazioni
Immagina di essere in metro, smartphone alla mano, scorrendo post e storie senza sosta. Dopo dieci minuti, cosa ti resta davvero in mente? Probabilmente nulla. E sai perché? Perché oggi siamo circondati da parole, immagini e suoni, ma solo pochi riescono a bucarci il cuore e fermarsi nella nostra memoria.
Le parole che restano sono rare. Sono quelle che ti fanno dire: “Wow, questa è proprio per me!”
E no, non si creano per caso. Serve un mix perfetto di empatia, autenticità e coraggio.
Facile a dirsi, vero? Ma farlo è tutta un’altra storia.
Urlare o ascoltare?
La comunicazione oggi è come una piazza piena di gente che urla a squarciagola. Eppure, quelli che ascolti sono pochi, pochissimi. Sono quelli che non urlano, ma ti parlano proprio all’orecchio.
Pensa a una pubblicità o a un post che ti ha emozionato. Cos’è rimasto di quel contenuto? Di solito, non la grafica super wow o le statistiche, ma una frase, un’emozione, un messaggio semplice ma potente.
Racconta una storia, non fare il venditore ambulante
Vuoi un esempio pratico? Pensa a quelle pubblicità che sembrano storie. La mamma che prepara la colazione con gli occhi ancora assonnati o l’artigiano che lavora fino a tardi per realizzare il suo sogno. Alla fine, scopri che è uno spot, ma ormai sei dentro quella storia. Non è geniale?
Queste campagne funzionano perché non ti dicono cosa fare, ma ti fanno sentire qualcosa. Ti emozionano. E quando le emozioni entrano in gioco, il prodotto passa in secondo piano, ma la storia resta.
Come si creano messaggi che spaccano?
Ecco tre ingredienti essenziali per creare messaggi che lasciano il segno:
- Empatia: metti i panni del tuo pubblico. Cosa li preoccupa? Cosa li fa ridere? Scrivi per loro, non per te.
- Semplicità: le parole che restano sono facili, chiare e dirette. Evita il “linguaggio complicato fa figo”.
- Silenzio: sì, anche il silenzio è potente. Lascia respirare il tuo messaggio, senza bombardare di informazioni.
E quindi?
In un mondo dove tutti parlano, fai in modo che le tue parole siano quelle che la gente porta a casa. Scrivi meno, ma meglio. Punta al cuore, non alla testa. E prima di cliccare “Pubblica”, chiediti: “Queste parole resteranno?”
Se la risposta è sì, hai già vinto.
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Vuoi creare messaggi che lasciano il segno e parlano davvero al cuore delle persone?
Nella mia newsletter “IN POCHE PAROLE” condivido strategie pratiche, spunti creativi e trucchi per rendere ogni parola memorabile.
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