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Servizi e professionisti: perché oggi non basta il passaparola
Il passaparola funziona, ma non è sufficiente
Per anni il passaparola è stato la spina dorsale di chi offriva servizi: un cliente soddisfatto che ti raccomanda ad altri.
Oggi però non basta più.
Le persone non si fermano alla raccomandazione: vanno a cercarti online, leggono cosa scrivi, controllano i tuoi profili social e solo dopo decidono se fidarsi.

La prima impressione è digitale
Un avvocato che riceve un buon feedback da un cliente, un’estetista consigliata da un’amica, un consulente menzionato in una chat WhatsApp: tutti, prima di affidarsi, vengono “googlati”.
Se online non trovano nulla o trovano profili trascurati, il rischio è perdere l’occasione, anche se il tuo lavoro è ottimo.
Esempi concreti
Psicologa: in studio accoglie con professionalità, ma se il suo sito non spiega chiaramente i servizi, i potenziali clienti si bloccano.
Fisioterapista: lavora bene con i pazienti, ma senza recensioni online chi lo scopre fatica a fidarsi.
Fotografo: vive di passaparola, ma chi riceve il suo nome vuole comunque vedere portfolio e stile sui social.
Il valore della comunicazione digitale
Curare la propria presenza online non significa “fare pubblicità aggressiva”, ma rendere più facile il passaggio dal consiglio all’azione.
Una comunicazione chiara, coerente e accessibile aumenta la fiducia e conferma ciò che il cliente ha già sentito dire di te.
Il passaparola resta prezioso, ma oggi ha bisogno di un alleato: la comunicazione digitale.
È quello che trasforma una semplice raccomandazione in un cliente reale.
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